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Equitalia: cartella esattoriale errata, come chiedere la sospensione

Equitalia: cartella esattoriale errata, come chiedere la sospensione

Il caso più diffuso: quando Equitalia ingiunge il pagamento di un tributo prescritto.

Sospendere la cartella esattoriale ricevuta da Equitalia, che si ritiene di non dover pagare per vari motivi, è possibile seguendo una procedura precisa introdotta dalla legge di stabilità 2013. A chi non è capitato di ricevere una cartella Equitalia a sorpresa? Ad esempio per un debito già estinto o non dovuto.

La classica cartella ingiustificata per intenderci che fa perdere molto tempo al contribuente che deve “discolparsi” agli occhi del Fisco per non dover pagare di più o ripetere un pagamento già effettuato.

Ebbene ci sono dei casi specifici in cui si può chiedere la sospensione ad Equitalia.

In particolare può essere richiesta la sospensione dell’attività di riscossione di Equitalia, quando le somme richieste nella cartella esattoriale recapitata al malcapitato contribuente siano interessate da:

  • prescrizione o decadenza del credito, prima della formazione del ruolo;
  • provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore;
  • sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale;
  • sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore, emesse in un giudizio al quale il concessionario per la riscossione non ha preso parte;
  • un pagamento effettuato, prima della formazione del ruolo;
  • qualsiasi altra causa di non esigibilità del credito.

I legale dello Studio segnalano che sempre più spesso Equitalia notifica cartelle che contengono l’ingiunzione del pagamento di vari tributi, che non sempre sono esigibili realmente, poiché prescritti.

Ed infatti, i legali Federico Lerro e Giovanni Rampa chiariscono che ogni tributo ha un suo preciso termine di prescrizione stabilito dalla legge, e che quindi è importante che ogni voce che compone la cartella venga valutata singolarmente, sotto questo profilo.

Laddove sorga il sospetto che uno o più tributi richiesti siano prescritti, lo Studio prende contatto direttamente con  gli enti pubblici creditori che hanno incaricato Equitalia di riscuotere il proprio credito, contesta formalmente l’intervenuta prescrizione del credito, richiedendo il provvedimento di sgravio.

Il Dott. Giovanni Rampa, chiarisce che “l’esperienza dimostra come molto spesso, Equitalia abbia notificato cartelle esattoriali, anche di “importi non irrisori,” inserendo – tra crediti esigibili – anche crediti per i quali la prescrizione si era formata da tempo; ovviamente, all’ingiunto tocca l’ingrato compito di attivarsi per provare, documentare e contestare la prescrizione.  Tuttavia, una volta ottenuto il provvedimento di sgravio dall’ente creditore, potrà imporre ad Equitalia di eliminare quell’importo dalle somme complessivamente richieste”.