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“La Sanità Pubblica non paga? il Giudice ti aiuta”

“La Sanità Pubblica non paga? il Giudice ti aiuta”

Permangono i ritardi dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. La crisi dell’imprenditore può essere risolta dall’iniziativa giudiziaria e dalla decisione del Giudice del Tribunale


Secondo lo “Studio pagamenti della PA” (elaborato da Cribis D&B del gruppo Crif) ,solo un’azienda su quattro è puntuale nel pagare i fornitori ( solo il 22,3 % dunque delle aziende pubbliche). Dato ancora più preoccupante è che le aziende meno puntuali nei pagamenti sono proprio nel settore sanitario e nelle Asl: non solo quasi nessuna rispetta le scadenze ma il 61% paga con gravi ritardi: il tempo medio di pagamento per le aziende che offrono servizi al SSN è di 151 giorni, quasi il triplo dei 60 stabiliti dalla relativa direttiva europea (si va dai 68 gg della Valle d’ Aosta ai 1156 della AO di Mater Domini di Catanzaro.

Questo dato ci posiziona tra i peggiori pagatori nel panorama europeo.

Nonostante le ingenti somme (50 miliardi di euro) che lo Stato italiano più di due anni fa mise a disposizione di Regione e Comuni per azzerare il debito con i fornitori la situazione risulta essere ancora molto critica.

La situazione è anche più grave se si considera che le pubbliche amministrazioni hanno maturato nei confronti degli imprenditori che le riforniscono anche un ingente debito per importi dovuti a titolo di interessi di mora Ex D.lgs. 231/2002 (si stimano circa 20 miliardi di euro ma alcune ricerche forniscono un importo nettamente superiore).

A causa dei lunghi tempi di pagamento l’imprenditore si ritrova con una liquidità insufficiente a saldare tutti quelle spese inerenti la sua attività: fornitori, stipendi dei dipendenti e costi delle strutture aziendali.

Alcuni rimedi, primo tra tutti, quello della compensazione dei propri crediti con il pagamento delle imposte allo stato, non sono utili all’impresa in quanto se da una parte ciò esonera l’azienda dal far fronte a debiti fiscali dall’altra non la dota certo di liquidità.

In un quadro così tragico e opprimente l’imprenditore, alcune volte, è destinato al ridimensionamento della propria attività imprenditoriale o addirittura al fallimento.

Tuttavia il fallimento è condizione a cui invece la Pubblica Amministrazione non sarà mai soggetta in quanto nel nostro ordinamento giuridico non è prevista alcuna procedura fallimentare cui soggiace la PA: quindi oltre al danno anche la beffa, poiché le inefficienze amministrative nella gestione della contabilità pubblica e nei processi di verifica dei crediti con i conseguenti ritardi nei trasferimenti di fondi dalle amministrazioni agli enti che forniscono servizio per la PA, conducono al fallimento delle imprese ma non sortiscono alcun effetto su loro stesse, questo perché la dirigenza amministrativa è esente da sanzioni e da controlli.

Si crea così un rapporto di antagonismo tra l’imprenditore, che vuole impedire la disfatta o il naufragio della sua azienda, e lo Stato, rappresentato generalmente da amministratori pubblici, di nomina “pro tempore”, sprovvisti di tempo ma soprattutto di quella passione che invece è carattere fondamentale dell’imprenditore.

Si configura così una grossa sperequazione: Omnialex srl e Collextion srl, società di recupero crediti sanitari non ritengono che l’imprenditore debba sottostare a questo giogo.

A tal proposito offrono il recupero giudiziale dei crediti mediante pignoramenti contro ASL, A.O. e Regioni al fine di recuperare l’intero credito, maggiorato degli interessi di mora e delle spese legali fino a quel momento sostenute.

La filosofia di Omnialex srl e Collextion srl  è essere partner dell’azienda coadiuvandola nell’ottenimento dell’intero credito mediante recuperi giudiziali: il giudice italiano, applicando le leggi è l’unico soggetto in grado di riconoscere il diritto dell’imprenditore a essere pagato al contempo condannando la PA ad onorare il suo debito.