La violazione del diritto del padre da parte della madre collocataria. La Sindrome della Madre Malevola
In sede di separazione, i figli minori, affidati ad entrambi i genitori vengono, in linea di principio, collocati prevalentemente presso la madre. Di conseguenza i minori continueranno ad avere un rapporto quotidiano e assiduo con la madre, che avrà maggiori possibilità di interagire con essi. Ovviamente, laddove la madre collocataria abbia dei forti attriti con il padre, è possibile che questa cerchi di limitare i diritti di visita dell’ex coniuge, fino a conseguenze che assumono connotati patologici.
La dott.ssa Laura Tavani, psicologa e psicoterapeuta, evidenzia che questo comportamento patologico oggetto di studi da parte della comunità scientifica. La psicologa, consulente dello Studio Legale LDS, riprende la definizione di Turkat (1994), che fu il primo studioso ad individuare la Sindrome della Madre Malevole.
Turkat usò il termine Sindrome della Madre Malevole per definire un comportamento tipico delle madri che, dopo la fine del rapporto coniugale, esercitano verso l’ex coniuge un comportamento lesivo, volto ad impedirgli un normale rapporto con i figli. Queste madri perseverano nel loro comportamento anche se non riescono a raggiungere lo scopo (Cavedon, Magro, 2010).
La dott.ssa Laura Tavani ricorda i quattro possibili modelli di comportamento indicati da Turkat per individuare tale sindrome:
- La moglie senza motivi punisce il marito dal quale si è separata o si sta per separare, tentando di alienare il figlio dal padre, coinvolgendo altri in azioni malevoli verso il padre, intraprendendo un contenzioso eccessivo.
- La madre ostacola e tenta di impedire la frequentazione padre-figlio.
- La madre mente ai figli e alle persone amiche ed estranee, viola la legge. La madre attua un piano per distruggere l’immagine del padre con false accuse, volte a far venir meno la credibilità sia agli occhi del figlio che agli occhi delle persone che lo frequentano.
- Il disturbo non è dovuto ad un preesistente disturbo mentale, anche se può coesistere con un altro disturbo mentale distinto.
La psicologa Laura Tavani richiama l’attenzione sul fatto che la Sindrome della Madre Malevola si differenzia in maniera evidente dalla Sindrome di Alienazione Parentale (PAS): “La PAS è una patologia indotta dal genitore alienante nel minore e richiede un comportamento attivo del bambino verso il genitore alienato, invece nella Sindrome della Madre Malevola il comportamento messo in atto dalla madre, anche se non ottiene accondiscendenza da parte del figlio, persevera in modo ostinato e consapevole, anche contro il desiderio del figlio stesso”.
L’avvocato Rossana Tavani, esperta di diritto di famiglia dello Studio Legale LDS, spiega come nella PAS la programmazione, solitamente, avviene prima a livello conscio per poi passare a livello inconscio e il figlio rivendica la propria autonomia di pensiero negativo verso il genitore alienato, nella MMS le azioni sono sempre intenzionali, e il figlio viene costretto dalla madre a negarsi al padre.
Con ciò ne consegue che, a livello giuridico, la PAS è meno perseguibile, mentre a livello psicologico è più pericolosa per il minore rispetto alla Sindrome della Madre Malevola, perché passa per un percorso più subdolo.
Bibliografia:
Cavedon A., Magro T. (2010), Dalla separazione all’alienazione parentale. Come giungere ad una valutazione peritale, Franco Angeli, Milano.
Turkat, I.D. (1994), Child visitation interference in divorce, Clinical Psychology Review, 14, p. 737.
Articolo scritto da
Dott.ssa Laura Tavani
Avvocato Rossana Tavani